
8 giorni a Dubai
Una settimana nel lusso sfrenato di Dubai in occasione dell’Expo, tra grattacieli, enormi centri commerciali, mercati e bellissime spiagge.
1° giorno: Arrivo a Baghdad con volo Pegasus notturno da Istanbul. Il visto è all’arrivo e costa 77USD. Abbiamo aspettato che si facesse mattina in aeroporto, comprato una sim locale e preso un taxi condiviso fino all’hotel. Consiglio Hotel Diwan per prezzo e posizione, 40€ per una doppia, il più economico trovato in capitale. Di sera giro nella via nuova di Mutanabbi.
2° giorno: Baghdad: Tahrir Square, Al Rashid street, Firdos Square, Abbasid palace.
3° giorno: Baghdad: Martyrs monument, Sourp Asdvazazin Church, Sheikh Abdul Qadir Al-Jilani Mosque.
4° giorno: riposo e giro del centro città. Abbiamo conosciuto diverse persone del posto attraverso facebook e semplicemente per strada. Consiglio una visita al Shabandar cáfe.
5° giorno: Minibus per la città santa di Karbala, meta di pellegrinaggio per gli sciiti. Obbligatorio indossare l’abaya per le donne una volta in città. Gli hotel sono i più economici che abbiamo trovato nel paese, sui 20€ per una doppia.
6° giorno: Karbala: visita all’Imam Hussain’s Shrine e all’Holy Shrine Of Hazrat Abalfadhl Al- Abbas. L’ingresso nelle moschee è sempre gratuito e non bisogna essere musulmani.
7° giorno: Minibus per al-Hilla, taxi per Babilonia. Visita al sito archeologico e al palazzo di Saddam Hussein vicino. Ingresso circa 16€ come tutti gli altri siti archeologici iracheni patrimonio UNESCO. Ritorno a Karbala.
8° giorno: Karbala, giro in città. Essendo turistica è la città più pulita e con più negozietti e street food del paese, quindi ci siamo rimasti un po’ di tempo. Da provare il succo al melograno e i panini falafel.
9° giorno: Karbala: c’è stata una tempesta di sabbia e siamo rimasti tutto il giorno al chiuso.
10° giorno: Minibus per Najaf, altra città santa. Visita all’Imam Ali mosque e al cimitero più grande del mondo, Wadi Al-Salam.
11° giorno: visita alla vicina Kufa e alle sue moschee.
12° giorno: Minibus per Nassiria (circa 6€ a testa), hotel Zamzam circa 30€ per la doppia. C’è un ottimo ristorante proprio sotto all’hotel. Le persone incontrate qui sono state le più ospitali in assoluto, non abbiamo praticamente aperto il portafoglio, volevano offrirci di tutto!
13° giorno: Taxi per la Ziggurat sumera di Ur, il templio della luna. Ingresso 16€. Ritorno a Nassiria con lo stesso taxi e visita del centro città.
14° giorno: Taxi condiviso per Chibayish, visita alle paludi (Iraqi Marshes) e giro in canoa guidata da un uomo del posto tra le case dove vivono ancora oggi gli arabi delle paludi e i loro bufali d’acqua. Visita alla Mudhif, la casa delle riunioni, dove è possibile interagire con la gente del posto davanti a un caffè o çai. Ritorno a Nassiria.
15° giorno: Minibus per Baghdad, circa 5 ore con la pausa. Anche Basra doveva essere interessante, ma faceva troppo caldo al sud quindi siamo tornati a nord.
16° giorno: Riposo a Baghdad. Siamo stati ospitati da una gentilissima famiglia locale.
17° giorno: Taxi condiviso per Samarra, visita al suo celebre minareto. Ingresso 16€. Non è possibile pernottare lì perché la città è in mano a una milizia. Nessun problema di sicurezza, ci hanno trattenuto i passaporti all’ingresso della città e poi siamo tornati a riprenderli. Taxi condiviso per tornare a Baghdad.
18° giorno: Minibus per Mosul. 5 o 6 ore con pausa pranzo in area di servizio. Consiglio hotel فندق السفير vicino alla città vecchia e al ponte per la città nuova, circa 30€ per la doppia. Alla reception parlano inglese (prima volta!).
19° giorno: Visita alle rovine della città vecchia. Si gira facilmente a piedi. È un luogo molto triste, ma pieno di speranza. È iniziata la ricostruzione e gli edifici crollati sono stati ripuliti dalle mine. È necessario prestare attenzione e non uscire dai percorsi battuti.
20° giorno: Visita alla città nuova dall’altra parte del fiume.
21° giorno: Minibus per Erbil, capoluogo del Kurdistan. Non è necessario un altro visto. Gli hotel vicino alla cittadella sono tutti sui 20/30€.
22° giorno: Visita alla cittadella (gratuita) e camminata fino alla nuova moschea Jalil Khayat (chiusa), ma bellissima dall’esterno. Il fulcro della città è la piazza principale delle fontane.
23° giorno: Autostop per il lago Dukan, campeggio nella città omonima.
24° giorno: Autostop per Sulaymanyya o (Slemani). Consigliatissimo il Dolphin Hotel/Hostel. Visita al centro città e al suo Bazar.
25° giorno: Visita al museo Amna Suraka sui crimini di guerra (molto tosto ma indispensabile la visita) e Slemani Museum.
26° giorno: Autostop fino a Rawanduz, cittadina costruita su un canyon. Campeggio con vista sul canyon.
27° giorno: Autostop per Aqrah (o Akre). Visita della città e campeggio in un parco.
28° giorno: Autostop per Amadiya e visita della città. Autostop per Duhok. Consiglio hotel Oscar, circa 30€. Visita al bazar.
29° giorno: Visita di Duhok e riposo.
30° giorno: Taxi condiviso per Lalish, villaggio sacro Yazida. Bisogna entrare scalzi e informarsi un po’ sulla cultura yazida per rispettarla. Autostop per Alqosh, ultimo villaggio cristiano. Visita al museo, chiese e monastero. Autostop per Duhok.
31° giorno: Bus per la Turchia (siamo andati a Mardin) attraversando il confine Ibrahim Khalil. Compagnia Cizre Nur prenotata dall’hotel.
– A maggio faceva già un caldo infernale, evitare l’estate.
– Non molte persone parlano inglese, consiglio di imparare qualche parola base in arabo iracheno.
– È importante essere informati almeno un minimo sulla cultura e sulla situazione generale. È utile informarsi da persone locali (gruppi facebook/couchsurfing) e da blog di viaggiatori che ci sono stati. I siti web italiani non sempre sono aggiornati.
– In alcuni hotel alle coppie chiedono il certificato di matrimonio per dormire nella stessa stanza. Ci è capitato solo in 2 hotel.
– Tutto si paga in contanti e gli atm sono pochi e in periferia. Le carte Revolut e Wise non funzionano.
– I taxi condivisi partono da quelli che loro chiamano “garage”. Per arrivare a quello giusto basta dire al taxista di portarti al “garage + nome destinazione” poiché ce ne sono diversi.
– Abbigliamento richiesto: pantaloni lunghi e spalle coperte per entrambi i sessi, velo non necessario tranne nelle moschee. Nelle città sante obbligatorio essere totalmente coperte tranne il viso: hijab, abaya o chador.
– Non ci siamo mai sentiti in pericolo e la popolazione è sempre stata estremamente cordiale, anche troppo. Ci sono tanti checkpoint militari tra le città e a volte è necessario lasciare il passaporto temporaneamente durante alcune visite, ma non abbiamo mai avuto problemi.
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