
Norvegia da Oslo a Bergen
Un breve tour di cinque giorni alla scoperta della Norvegia, da Oslo a Bergen, tra villaggi e magnifici fiordi.
1° giorno: volo Lufthansa da Milano Malpensa a Bergen con scalo a Francoforte. Dovendo attendere qualche ora prima del secondo volo, abbiamo deciso di fare un giro a piedi nella città tedesca, raggiungibile comodamente dall’aeroporto con 20min di treno (linea S8/S9, circa 5-6€). Arrivati alla stazione Centrale e lasciati i bagagli in un locker (6€), ci siamo incamminati verso il centro. Siamo passati prima sotto la sede della BCE, poi abbiamo raggiunto la bellissima piazza Römerberg, in tempo per uno spuntino con hot dog e birra alla spina. Prima di tornare in stazione per prendere il treno in direzione aeroporto, abbiamo raggiunto il vicino Ponte di Ferro (Eiserner Steg). In tarda serata con un volo diretto Lufthansa siamo arrivati Bergen e abbiamo pernottato nel Comfort Hotel, raggiungibile a piedi dall’aeroporto in pochi minuti.
2° giorno: dopo aver fatto colazione in hotel, siamo tornati in aeroporto per prendere l’auto a noleggio, una Toyota Yaris hybrid con Sixt (800€ tramite Rentalcars). Prima tappa Stavanger, precisamente Sandnes, raggiungibile percorrendo la strada panoramica E39 in circa 5 ore (210 km, 2 traghetti da prendere). Dopo aver fatto il check-in nell’appartamento prenotato con Airbnb, siamo andati a fare la spesa nel supermercato Coop Extra vicino casa e abbiamo pranzato. Ci siamo poi diretti a Stavanger per un giro nella cittadina: da vedere assolutamente la città vecchia (Gamle Stavenger), la zona del porticciolo e la via con le case colorate (Øvre Holmgate). Rientrati in appartamento, abbiamo cenato e siamo andati a riposare in vista del primo trekking del giorno successivo.
3° giorno: sveglia alle 7 e colazione abbondante. Siamo partiti con l’auto e in circa 2h30 abbiamo raggiunto il punto di partenza del trekking per Kjeragbolten (masso incastonato tra le rocce a strapiombo sul fiordo Lysefjord). Il meteo era pessimo purtroppo, tanta nebbia e pioggia leggera. Abbiamo deciso comunque di partire, sperando di trovare condizioni più clementi in quota. Così, dopo aver pagato circa 30€ di parcheggio nelle vicinanze del ristorante Kjerag, ci siamo incamminati. Il trekking non è stato per niente semplice, essendo le rocce molto scivolose causa umidità (abbiamo visto turisti volare più volte!). Arrivati in quota, nonostante la nebbia si alternasse a tratti sereni e soleggiati, non siamo riusciti ad ammirare il panorama sul fiordo per la scarsa visibilità. Dopo un pranzo a sacco e qualche foto, siamo tornati al punto di partenza. Abbiamo poi raggiunto il piccolo villaggio Lysebotn per una breve visita, dopo aver superato ben 27 tornanti. Abbiamo cenato a casa e siamo andati a letto presto in vista del secondo trekking.
4° giorno: è la giornata del Preikstolen. Ci siamo svegliati alle 6, sperando di arrivare a destinazione prima della pioggia prevista per la tarda mattinata. Dopo aver fatto colazione siamo partiti per raggiungere il parcheggio (circa 25€) nei pressi del punto di partenza del trekking. Il panorama che si può godere una volta arrivati al “Pulpito” è fantastico. Se il meteo lo permette, si può ammirare il fiordo Lysefjord fino alla sua fine, in corrispondenza di Lysebotn, villaggio raggiunto il giorno precedente!
Con passo svelto, abbiamo completato il trekking andata e ritorno, foto comprese, in circa 3h. Una passeggiata rispetto al Kjeragbolten.
Siamo ripartiti poi in direzione Odda, che abbiamo raggiunto dopo aver fatto una breve sosta alla bellissima cascata Låtefossen e dopo aver attraversato splendidi paesaggi. Abbiamo soggiornato presso Trolltunga Studios (c’è di meglio!), per arrivare nel minor tempo possibile presso il punto di partenza per il trekking più lungo, quello del giorno seguente.
5° giorno: è il giorno dell’escursione per Trolltunga, in italiano “lingua del Troll”. Il meteo già dalla sera precedente non era per niente promettente, con pioggia a tratti forte e nebbia. Ci siamo svegliati alle 5, considerando le 10-12 ore di cammino richieste (così si legge in rete). L’acquazzone incessante ci ha però fatto rimandare la sveglia di 2 ore. Alle 7 la pioggia era ancora insistente e le previsioni non promettevano per niente bene. Decidiamo comunque di partire con l’auto in direzione parcheggio P2. Quando stavamo per rinunciare del tutto al trekking, è uscito improvvisamente uno spiraglio di sole e abbiamo deciso di partire. Dopo aver pagato il parcheggio (ben 50€), con 13€ a testa la navetta ci ha portati al parcheggio P3 (il posto auto qui va prenotato con molto anticipo). Da qui ci siamo incamminati e con passo veloce in meno di 3h abbiamo raggiunto la famosa formazione rocciosa sospesa nel vuoto. Durante l’andata il tempo è stato clemente e abbiamo goduto di una vista spettacolare sulle montagne circostanti e sul lago Ringedalsvatnet. Tempo di fare qualche foto, un abbondante pranzo al sacco e ci siamo rimessi in cammino per tornare. Durante il percorso di ritorno la pioggia non ci ha lasciati mai e siamo arrivati all’auto (senza navetta) completamente zuppi. In totale abbiamo fatto circa 25 km a piedi con durata totale di 6h30, comprese soste.
Ci siamo cambiati con vestiti asciutti e siamo ripartiti subito con l’auto in direzione Eidfjord, dove avevamo prenotato l’alloggio. Purtroppo causa frana la strada da Odda a Eidfjord era interrotta. Abbiamo trovato quindi un’alternativa, arrivando a Utne per prendere un traghetto. Peccato che la stessa idea l’hanno avuta in molti e all’imbarco c’erano 2 km di coda. Rischiando di perdere l’ultimo traghetto e quindi di dormire in auto, ci siamo diretti a Jondal, dove abbiamo preso giusto in tempo uno degli ultimi traghetti per la traversata del fiordo Hardangerfjord.
Siamo arrivati a destinazione (Eidfjord Hytter, bungalow molto caratteristici) alle 22.30 circa, ci siamo fatti una veloce spaghettata e ci siamo messi a dormire distrutti dalla stanchezza.
6° giorno: iniziamo la giornata con una colazione abbondante, inclusa nel costo del bungalow. Ci siamo poi diretti alla vicina Vøringfossen, che con il suo salto di 183m è una delle cascate più belle della Norvegia. Dopo aver fatto una veloce visita, abbiamo raggiunto in auto Flåm, punto di attracco per navi da crociera e stazione di partenza del famoso treno panoramico che percorre la Flåmsbana. Abbiamo pranzato presso Flåmstova Restaurant (purtroppo quasi tutti i locali sono turistici), prima di arrivare allo splendido villaggio Undredal, dove sembra che il rapporto tra abitanti e capre sia addirittura di 1:5. Undredal è anche sede della più piccola chiesa in attività della Scandinavia.
Mentre stavamo riprendendo l’auto, questa volta in direzione Vangsnes per il pernottamento, l’hotel ci contatta avvisandoci della chiusura di una delle strade per raggiungerlo. Come accaduto il giorno precedente, siamo stati costretti a cambiare l’itinerario per raggiungere la destinazione alle 22.30 circa, dopo aver preso due traghetti. In compenso, abbiamo percorso il Lærdal, il tunnel percorribile in auto più lungo al mondo (circa 25 km).
7° giorno: dopo aver fatto colazione abbiamo preso il traghetto per Hella e percorso circa 250km prima di raggiungere Geiranger, paese alle sponde del Geirangerfjord, fiordo patrimonio dell’Unesco. Durante il tragitto è possibile ammirare dalla strada lo spettacolare ghiacciaio Jostedalsbreen, passando proprio sotto il ramo laterale Bøyabreen, oltre a percorrere strade montane di assoluta bellezza.
Nella discesa piena di curve che porta a Geiranger, consigliamo di fermarvi ad ammirare il fiordo presso il bellissimo punto panoramico Flydalsjuvet. Raggiunto il livello del mare, siamo risaliti prendendo la strada che porta all’altro famoso punto panoramico Ørnesvingen. Dopo aver ammirato per qualche minuto la bellezza del fiordo, siamo scesi di nuovo a Geiranger per una passeggiata e un po’ di relax.
Alle 18.30 abbiamo preso il traghetto che da Geiranger porta ad Hellesylt, l’unico prenotato in anticipo online (circa 105€ per 2 persone e auto). La traversata del fiordo è a dir poco spettacolare e si possono ammirare varie cascate, le più famose delle quali sono quella delle Sette Sorelle (Sju Søstre), del Pretendente e Velo della Sposa. Arrivati al porto di Hellesylt, dopo poco più di 1h, abbiamo raggiunto il vicino Hellesylt Hostel per il pernottamento.
8° giorno: è la giornata dedicata al bird watching. In circa 2h abbiamo raggiunto l’isola di Runde, conosciuta per la varietà e quantità di uccelli marini che nidificano proprio qui. Il nostro obiettivo era osservare le pulcinelle di mare (puffins). A Runde, infatti, circa 100mila coppie di pulcinelle ogni anno arrivano in aprile, si accoppiano e rimangono fino ad agosto, prima di tornare al freddo artico. Siamo arrivati senza troppe informazioni, non avendo trovato molto in rete a riguardo. All’orario di pranzo, quando abbiamo raggiunto la sommità dell’isola, abbiamo scrutato infatti solo qualche pulcinella isolata e di ritorno dal mare. Abbiamo visto però alcuni stupendi esemplari di aquila di mare. Nell’attesa, ci siamo rilassati camminando fino al faro a nord dell’isola e attraversando una scogliera popolata da migliaia e migliaia di sule, altra famiglia di uccelli marini.
Tornati nel punto più noto per avvistare i puffin, Lundeura, abbiamo atteso con impazienza le ore 18.30. All’improvviso, una nuvola di pulcinelle con una miriade di pesciolini tra i becchi, è tornata dal mare fino ai nidi sulla scogliera per sfamare i piccoli. Uno spettacolo magnifico! Mano a mano sono uscite allo scoperto, facendosi ammirare a pochi metri (anche pochi cm).
Alle 20 circa, nel momento migliore (stavano arrivando tantissimi fotografi super attrezzati), purtroppo siamo dovuti ripartire. Avevamo infatti prenotato un appartamento a Sunnfjord (220km da Runde), dove siamo arrivati alle 24 circa, in modo tale da avvicinarci a Bergen.
9° giorno: è l’ultimo giorno e l’abbiamo dedicato a Bergen, dove siamo arrivati con circa 4h di auto. Abbiamo prenotato un appartamento su Airbnb nel quartiere Melpkeplassen. Qui abbiamo lasciato l’auto e ci siamo incamminati verso il centro della città, che abbiamo raggiunto percorrendo circa 3-4km a piedi. L’attrazione principale di Bergen è Bryggen, lo storico quartiere presso il porto, caratterizzato dalla schiera di case colorate.
Abbiamo cenato presso uno dei ristoranti del Fish Market e siamo tornati a casa.
10° giorno: è il giorno della ripartenza. Siamo arrivati all’aeroporto, abbiamo consegnato l’auto a noleggio e ci siamo imbarcati sul volo Lufthansa diretto a Francoforte, dove abbiamo preso il secondo volo per Milano.
Il viaggio ci è costato circa 1.500€ a testa, tutto incluso. Le varie prenotazioni le abbiamo fatte da 2 mesi fino a qualche settimana prima della partenza. Anticipando i tempi sicuramente si può trovare di meglio a prezzo inferiore.
Per risparmiare sulla spesa al supermercato consigliamo i market Rema1000, Coop Extra e Kiwi. Durante la settimana spesso questi supermercati sono aperti fino alle 23. Attenzione agli alcolici, che vengono venduti fino ad un certo orario, con limitazioni nel weekend.
Consigliamo un’auto ibrida. Le auto elettriche come potete immaginare sono diffusissime. Ci sono tantissime colonnine elettriche, ma dipende dai km che avete in mente di percorrere. Molti tratti di strada sono nella natura e prima dei centri abitati è difficile trovare punti di ricarica. Noi abbiamo percorso 2.200km in totale e per ore abbiamo vagato in mezzo al nulla.
Nelle strade fate moltissima attenzione agli autovelox e agli animali. Gli autovelox sono molto frequenti, i limiti di velocità bassi e le multe molto salate. Al di fuori dei centri abitati è molto facile imbattersi in animali anche in mezzo alla carreggiata, soprattutto pecore e capre.
Se farete un viaggio in auto, prendete in considerazione le tante tratte in traghetto, i numerosi tunnel ed eventuali imprevisti (strade chiuse come nel nostro caso). E’ fondamentale quindi pianificare per tempo ogni spostamento e studiare eventuali alternative, a meno che non avete intenzione di dormire in tenda o camper. Sul sito www.vegvesen.no potete trovare la situazione aggiornata delle strade.
Portate abbigliamento antipioggia e adeguato per la montagna, soprattutto se avete in programma di fare trekking. Le condizioni meteo cambiano molto in fretta.
La Norvegia è uno dei paesi più rinomati per i frutti di bosco. Quando siamo andati noi, a fine luglio, era pieno ovunque di mirtilli.
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